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L’intelligenza artificiale a servizio dell’antimafia

Prende il via l’operatività del nuovo Programma Nazionale Sicurezza per la Legalità

DATA PUBBLICAZIONE
21/11/2024

Reingegnerizzazione del Sistema Informativo della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e delle Procure Distrettuali della Repubblica. È questo il primo progetto ammesso a finanziamento dal Programma Nazionale Sicurezza per la Legalità, a titolarità del Dipartimento per la Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno. 
Entra così in piena attuazione il nuovo PN che intende rafforzare le azioni di contrasto alla corruzione, alla criminalità e ai comportamenti illeciti, grazie al supporto di sistemi digitali avanzati.

Il progetto di reingegnerizzazione della banca dati della Direzione Nazionale Antimafia, il cui beneficiario è il Dipartimento per la transizione digitale della giustizia, l’analisi statistica e le politiche di coesione del Ministero della Giustizia, ha l’obiettivo di far evolvere l’attuale sistema informativo in modo da offrire alle Direzioni distrettuali antimafia strumenti di contrasto alla criminalità organizzata sempre più efficaci.

Per raggiungere l’obiettivo l’investimento toccherà ambiti diversi: tecnologie di intelligenza artificiale (AI) capaci di automatizzare ancora di più e in modo ancora più efficiente l’analisi degli atti e dei documenti per estrarne informazioni utili; soluzioni di interoperabilità per acquisire e integrare dati provenienti da differenti fonti come l’Amministrazione della Giustizia, l’Agenzia delle Entrate, Infocamere, i gestori telefonici, solo per citarne alcune; presidi per una sempre maggiore messa in sicurezza della banca dati, soprattutto in riferimento ai dati trattati, al software, e alle reti e all’infrastruttura IT su cui sarà realizzata.

Il progetto ha un valore complessivo di 45 milioni di euro, di cui oltre 38 milioni finanziati dal PN Sicurezza per la Legalità, e circa 7 milioni sul Fondo Sicurezza Interna 21-27, sempre a titolarità del Dipartimento per la Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno. Il maggiore impegno economico a valere sul PN Sicurezza per la Legalità deriva dal maggiore impatto che il progetto avrà sulle sette regioni cui questo PN si rivolge (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) in termini di miglioramento degli assetti giuridici, economici e sociali. Per quantificarlo sono stati presi in considerazione diversi fattori, fra i quali, solo per citarne alcuni: il numero di iscrizioni al registro generale delle notizie di reato per procedimenti antimafia, dei collaboratori di giustizia, dei detenuti sottoposti al regime 41 bis. L’osservazione di fondo è che le azioni di contrasto alla criminalità organizzata che si svolgono in tutta Italia, hanno una conseguenza diretta sulla operatività delle mafie in particolare dove la loro struttura dirigenziale ed operativa apicale è radicata, ovvero nelle regioni di provenienza, che corrispondono alle sette del PN. Solo per fare un esempio: il provento di una imponente partita di droga, acquisito nel Centro o nel Nord Italia, contribuisce a rafforzare l’organizzazione mafiosa che in quelle regioni ha la sua struttura principale di comando e programmazione. 

Il progetto è un intervento che ha quindi delle ricadute tangibili sull’attività dei pull che, quotidianamente, combattono la criminalità organizzata: il sistema informativo, così rinnovato, renderà l’attività di analisi investigativa più efficiente e tempestiva, favorirà una visione più ampia dei fenomeni oggetto di indagine attraverso la più semplice acquisizione di informazioni provenienti da fonti diverse, renderà più semplice effettuare approfondimenti come la ricostruzione di legami fra soggetti, o lo studio dei percorsi di finanziamento, ecc. In sintesi, consentirà di eseguire le indagini con maggiore velocità ed efficienza, un vantaggio del quale potremo beneficiare tutti in termini di sicurezza e legalità.